Anca a scatto

Si intende generalmente per anca a scatto un caratteristico fenomeno che si produce, in casi assai rari, nella deambulazione o in determinati movimenti della articolazione coxofemorale, e che consiste in un rumore anormale, scoccante e scattante, più o meno breve, spesso rilevabile anche ad una certa distanza. A seconda della sede dove lo scatto si verifica si distinguono 2 tipi di anca a scatto: esterna ed interna. L’anca a scatto esterna, più comune, è caratterizzata dallo scatto della fascia lata al di sopra del grande trocantere, ovvero in corrispondenza della regione laterale dell’articolazione. L’anca a scatto si definisce interna, quando è causata dallo scatto del tendine dell’ileopsoas al di sopra dell’eminenza ileopettinea, ovvero in corrispondenza della regione anteriore dell’anca.

Quali sono le cause

Molteplici sono le cause che posso essere responsabili dell’anca a scatto. In linea di massima si dividono in cause  intra o extra articolare.

Come si effettua la diagnosi

La diagnosi è prevalentemente clinica, basata sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. L’esame ecografico dinamico, eseguito durante il movimento che provoca lo scatto, può confermare la diagnosi e far identificare le strutture anatomiche interessate. Talvolta può essere necessario eseguire un esame radiografico dell’anca per escludere altre patologie organiche, come l’artrosi dell’anca o la osteonecrosi della testa femorale. Nel sospetto di corpi estranei intrarticolari o una lesione cartilaginea può essere indicato ricorrere ad una Tac o ad una RMN.

Cosa devo fare

Per l’anca a scatto esterna può essere utile ridurre i movimenti causa del problema e correggere i gesti atletici e non, giudicati non corretti, il tutto accompagnato da stretching e rieducazione posturale . Si richiede, quindi, essenzialmente un trattamento kinesiterapico finalizzato ad allungare le strutture che scattano. Raramente è indicato l’intervento chirurgico per quei casi che non trovano giovamento dal trattamento conservativo o nel caso dell’origine intrarticolare del disturbo. La maggior parte di questi interventi viene eseguita in artroscopia. Per l’anca a scatto interna l’indicazione è sempre chirurgica: l’artroscopia oggi permette di rimuovere la maggior parte dei corpi mobili in modo veramente mini-invasivo.

Quanto durerà la riabilitazione

Passerete un po’ di tempo in convalescenza, dopo l’artroscopia. A casa state a riposo. Poiché l’artroscopia richiede solo piccole incisioni avrete solo piccole cicatrici, meno dolore ed una convalescenza più rapida rispetto alla chirurgia tradizionale “aperta”. L’abilità artroscopica del chirurgo, associata alla vostra dedizione alla guarigione vi farà presto tornare alle vostre attività quotidiane. La fisioterapia potrà accellerare la ripresa. Dopo l’artroscopia all’anca molte persone sono in grado di tornare al lavoro di scrivania dopo 10 gg., ad attività più impegnative dopo 30 gg., ed ad attività sportive agonistiche dopo 60-90 gg.